Direttiva efficienza energetica, l’UE mette in mora l’Italia

La lettera di messa in mora è stata inviata a Roma lo scorso 26 febbraio 2015, ed è frutto di un procedimento d’indagine partito ad aprile dello scorso anno. I chiarimenti richiesti allora dall’esecutivo europeo al governo italiano non hanno trovato spiegazioni soddisfacenti, e Bruxelles oggi mette critica anche tutta una serie di elementi mancanti del Dlgs 93/11 di recepimento. A partire dall’obbligo per i cosiddetti smart meter di fornire informazioni precise sulla fatturazione, basate sul consumo effettivo o dalla definizione di audit energetica. La lista delle omissioni stilata dalla Ue è lunga e riguarda tra le altre cose anche l’individuazione entro il 30 giugno 2015 di misure e investimenti per l’efficienza delle reti e l’inserimento di consigli sull’efficienza energetica nelle bollette. Nel mirino anche le misure volte ad eliminare gli ostacoli di ordine regolamentare e non regolamentare all’efficienza energetica e le misure per agevolare, attraverso strumenti finanziari, gli interventi di efficienza energetica; sono in tutto ben 35 i punti problematici riscontrati dagli uffici della Commissione rispetto ai quali il Governo dovrà rispondere in 60 giorni.

fonte: rinnovabili