UK: l'iniziativa 'Green Deal'

Il sistema, che è partito un paio d’anni fa, dovrebbe consentire a fine 2015 di produrre circa 60mila posti di lavoro, generando investimenti pari a 14 miliardi di sterline (pari a 18,3 miliardi di euro) ed è stato messo a punto con un contributo dell’Unione europea di 700 milioni di euro. Il meccanismo è semplice ed è quello mutuato dalle Energy Saving Company (ESCo), ossia dove un soggetto terzo si prende in carico totalmente la responsabilità dell’intervento d’efficientamento energetico, costi compresi, e trae la propria remunerazione dal risparmio in bolletta che non viene trasmesso all’utente finale – oppure viene trasferito in percentuale bassa – fino al raggiungimento del punto di break even.

Due, almeno, gli aspetti degni di nota:

  • Il soggetto titolare del contratto che è l’immobile. Si tratta di una cosa non da poco che denota anche la fantasia del legislatore nell’affrontare un passo del genere, ma che è di grande efficacia, poiché con questo cambio si risolvono molti dei problemi relativi alla bancabilità degli interventi. L’intervento viene incorporato all’interno dell’immobile e come tale non è soggetto a rischi, quali l’insolvenza della famiglia e così via. Anche in casi estremi di pignoramento per morosità il contratto riprenderebbe a “funzionare” non appena l’immobile viene riutilizzato e, inoltre, c’è una marginalità aggiuntiva dovuta all’innalzarsi del valore dello stesso, grazie all’intervento d’efficientamento.
  • Il Green Deal prevede, a tutela dell’investimento, una serie di garanzie quali accreditamenti, polizze assicurative circa i lavori di efficientamento e l’utilizzo di marchi di qualità. Insomma, un corollario di tutele che ha fatto sì che l’attuazione del programma passi attraverso un consorzio pubblico/privato all’interno del quale siedono attori di primaria importanza del settore energetico.i

fonte: Tekneco