Il futuro prossimo dell'incentivazione alla generazione rinnovabile

Il numero di agosto della newsletter del GME riporta un 'approfondimento' dal titolo Il futuro prossimo dell'incentivazione alla generazione rinnovabile basato su analisi di REF-E e ripreso anche in rete (ad esempio dal blog di assoelettrica).

Il lavoro prende in considerazione, fra altro, la grid parity per eolico e biomasse, giungendo alla conclusione che la grid parity è ancora lontana e che: 

Gli incentivi rimangono, quindi, almeno per i prossimi anni, l'unica via per l'incremento della generazione rinnovabile, anche se le recenti riforme hanno mostrato come strumenti quali contingentamento, concorrenza del mercato e aggiustamenti automatici, siano in grado di migliorare notevolmente l'efficienza degli interventi sul settore.

Sembra importante tuttavia far notare come il contributo apparso nella newsletter faccia un uso inappropriato del termine grid parity contaminando, come spesso succede, la corretta definizione:

la grid parity è l’istante temporale a partire dal quale l’energia elettrica prodotta a partire da fonti di energia alternativa ha lo stesso prezzo livellato (LCOE - levelized costo of Energy) dell’energia prelevata dalla rete del paese in cui la grid parity vuole essere calcolata

con valutazioni finanziarie, quali il tempo di pareggio dell’investimento e il suo rendimento finanziario, distorsione questa non solo terminologica ma eminentemente metodologica, derivante dalla visione del fotovoltaico come investimento invece che come fonte di energia rinnovabile (si legga in proposito il contributo Grid parity fotovoltatico - definizione, metodologie di calcolo e situazione Italiana).