ll water-energy nexus: la connessione acqua-energia

Il nesso acqua-energia (water-energy nexus) è il rapporto tra la quantità di acqua fatta evaporare per la generazione e la trasmissione di energia, e l'energia necessaria per raccogliere, pulire, spostare, immagazzinare, e smaltire l'acqua.

Tutti i tipi di produzione di energia elettrica consumano acqua sia per elaborare le materie prime utilizzate nella struttura o combustibile, la costruzione e il mantenimento dell'impianto, o semplicemente per generare l'elettricità stessa. Fonti di energia rinnovabili come l'energia solare fotovoltaica ed eolica, che richiedono poca acqua per produrre energia, richiedono acqua nella trasformazione delle materie prime per costruire le turbine e i pannelli solari. Se una turbina eolica è montata su una torre di cemento o acciaio, sono necessarie ulteriori tonnellate di acqua per la costruzione della torre.

Il water-energy nexus è in realtà parte di una interconnessione più complessa che coinvolge anche la produzione di cibo: il water-food-energy nexus. L'acqua è necessaria per la produzione di prodotti agricoli nei campi e lungo l'intera filiera agro-alimentare. È necessaria energia per produrre e distribuire acqua e cibo: per pompare l'acqua da sorgenti sotterranee o nelle acque superficiali, per la  propulsione dei trattori e per le macchine per l'irrigazione, per il trattamento ed il trasporto dei prodotti agricoli.

Il 2014 si preannuncia come l'anno del nesso acqua-energia. In primo luogo, la Giornata Mondiale dell'Acqua delle Nazioni Unite incentrata su questo argomento. Poi, il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti che ha pubblicato un rapporto di 250 pagine sul nesso acqua-energia e ha indicato che sarà incluso nel suo Energy Review Quadriennale. Inoltre la più grande conferenza internazionale sull'acqua, la Settimana mondiale dell'acqua, ha assunto il water-energy nexus come tema centrale.

Il tema è anche al centro dell'attenzione della World Bank che ha creato delle interessanti infografiche:

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L'Agenzia Internazionale dell'Energia presenta alcune considerazioni sul problema all'interno del World Energy Outlook 2012.