Riforma certificati bianchi: rinnovabili vs efficienza
Il Ministero dello sviluppo economico ha messo in consultazione (aperta fino al 30 settembre 2015) un documento che illustra le linee di riforma del meccanismo dei Certificati Bianchi, lo strumento che dovrà garantire almeno il 60% dell'obiettivo nazionale di risparmio di energia al 2020. Tutti i soggetti interessati possono trasmettere osservazioni e proposte all’indirizzo certificatibianchi@mise.gov.it.
Il documento arriva con un certo ritardo: avrebbe dovuto essere redatto entro il 2 luglio 2013, secondo quanto stabilito dal Dm 28 dicembre 2012, poi riproposto nel Dlgs 102/2014 che, oltre a individuare il meccanismo dei Certificati Bianchi come lo strumento che avrebbe dovuto garantire almeno il 60% dell'obiettivo nazionale di risparmio di energia al 2020, stabiliva che le Linee Guida avrebbe dovuto essere aggiornate entro 120 giorni dall’emanazione del decreto, ovvero entro il 16 novembre 2014.
Fra gli obiettivi troviamo:
- migliorare l’efficacia del meccanismo, anche con eventuali modifiche della soglia dimensionale richiesta;
- valorizzare i risparmi energetici derivanti da misure volte al miglioramento comportamentale;
- prevenire comportamenti speculativi.
Importante la proposta di revisione del parametro “vita tecnica T” che, ai fini dell’incentivazione pubblica, per tener conto dell’obsolescenza tecnologica e commerciale del bene, anche per interventi più onerosi e strutturali, non può superare i 15 anni e la volontà di specializzare il meccanismo dei certificati bianchi alla sola promozione degli interventi di incremento dell'efficienza energetica, con conseguente revisione delle misure dedicate alle fonti rinnovabili, in un’ottica di promozione della componente di efficienza energetica invece che di mera produzione di energia rinnovabile e/o risparmio di energia fossile.
fonte: MiSE, Nextville, Rinnovabili.it, QualEnergia, Casa&Clima
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