Domande e risposte su argomenti di interesse ricorrente
Nell'ambito della campagna informativa denominata Impianti In-forma, dal 14 ottobre 2014 si possono ascoltare su Radio Dolomiti alcune "pillole" su argomenti di interesse generale riguardo gli impianti termici. Le pillole vanno in onda dal lunedì al venerdi alle 07.30 e in replica alle 20.00. Si riportano integralmente domande e risposte.
Eventuali ulteriori richieste informative possono essere inoltrate, via e-mail, all’indirizzo: impiantoinforma@provincia.tn.it
MANUTENZIONI
- 1. Possiedo una casa in montagna che utilizzo per le ferie solo poche settimane allanno. Ogni quanti anni devo effettuare la manutenzione della caldaia a gas metano. E la prova dei fumi?
Secondo il D.P.R. 16 aprile 2013 n. 74, le manutenzioni devono essere eseguite con la periodicità indicata nelle istruzioni riportate nel libretto duso e manutenzione fornito dal fabbricante dellapparecchio. Ciò vale per qualunque combustibile utilizzato. Solitamente la periodicità indicata dai costruttori delle caldaie è annuale. Cosa molto importante è non confondere il libretto di Uso e Manutenzione con il libretto di impianto per la climatizzazione, compilato dallinstallatore e aggiornato dal manutentore. Per gli impianti di abitazioni utilizzate solo poche settimane allanno non si fanno eccezioni.
Per ulteriori informazioni: tel. 0461-499685 / email: impiantoinforma@provincia.tn.it
- 2. Si sente parlare di prove dei fumi o controlli particolari sulle caldaie da effettuarsi ogni 4 anni. A cosa si riferiscono?
La prova dei fumi va effettuata ogni volta che si esegue la manutenzione alla caldaia, ad eccezione dei generatori a biomassa, dove non è prevista. Inoltre non è prevista nemmeno per caldaie di potenza inferiore a 10kW e a impianti di climatizzazione estiva sotto i 12kW. Invece, solamente 1 volta ogni 4 anni il manutentore è obbligato ad inviare il rapporto di controllo di efficienza energetica ad APRIE, Agenzia della Provincia Autonoma di Trento. In ogni caso il rapporto di controllo va sempre compilato alla fine della manutenzione. L’indirizzo dove inviare tale rapporto è disponibile sul sito internet dell’Agenzia ed è riportato anche sui Libretti di impianto per la climatizzazione.
Per ulteriori informazioni: tel. 0461-499685 / email: impiantoinforma@provincia.tn.it
- 4. Se ho stipulato un contratto di manutenzione per il mio impianto termico con una ditta specializzata, sono sollevato da ogni responsabilità verso il mio impianto termico?
Solo nel caso in cui l’utente nomini il cosiddetto “Terzo Responsabile” tramite contratto scritto, la responsabilità dell’impianto viene affidata ad una ditta specializzata. La nomina del Terzo Responsabile va poi comunicata all’agenzia Aprie tramite l’apposito modulo scaricabile sul sito dell’Agenzia e presente anche nel nuovo Libretto d’impianto. In tutti gli altri casi il responsabile dell’impianto rimane l’occupante dell’abitazione a qualsiasi titolo, sia esso proprietario, locatario, o comodatario. E’ competenza del responsabile dell’impianto termico far manutentare l’impianto secondo la periodicità prevista nel libretto d’uso e manutenzione.
Per ulteriori informazioni: tel. 0461-499685 / email: impiantoinforma@provincia.tn.it
- 5. Come posso verificare se il mio manutentore ha eseguito una manutenzione a regola d’arte? Posso provvedere a manutentare la mia caldaia da solo?
La manutenzione deve essere effettuata solamente a cura di professionisti abilitati. L’abilitazione è riconosciuta dalla Camera di Commercio ai sensi del D.M. 37/2008. Una manutenzione completa e a regola d’arte dovrebbe durare non meno di 45 minuti. Per le caldaie a gas di potenza superiore a 10kW, il manutentore deve sempre eseguire il controllo di efficienza energetica, vale dire la prova dei fumi e compilare il relativo rapporto di controllo. Infine il D.P.R. n. 74 del 2013 obbliga il manutentore a dichiarare in forma scritta all'utente:
- - quali siano le operazioni di controllo e manutenzione necessarie ai fini della sicurezza;
- - con quale frequenza le suddette operazioni vadano effettuate (di solito una volta all'anno).
Per ulteriori informazioni: tel. 0461-499685 / email: impiantoinforma@provincia.tn.it
- 7. Nell'appartamento dove risiedo la caldaia non viene più utilizzata da circa 2 anni. Dall’ultima manutenzione del 2012 la caldaia ha consumato soltanto 1 mc di gas metano. Rimane comunque l'obbligo di effettuare la manutenzione annuale?
La normativa nazionale attualmente vigente non prevede deroghe in funzione del ridotto consumo di combustibile o delle esigue ore di funzionamento dell'impianto. Finché l'impianto è attivo c’è l’obbligo di far eseguire le manutenzioni periodiche come prescritto dal DPR 74/2013, nel rispetto delle indicazioni fornite dal fabbricante della caldaia riportate nel libretto di Uso e Manutenzione. Normalmente la periodicità prevista per le manutenzioni è annuale. La manutenzione non serve unicamente a pulire la caldaia, ma è finalizzata soprattutto a controllare l’impianto e il locale che lo ospita, in modo da garantire la sicurezza e l’incolumità delle persone che abitano l’edificio.
Per ulteriori informazioni: tel. 0461-499685 / email: impiantoinforma@provincia.tn.it
- 8. Dove posso avere informazioni sulla pulizia e manutenzione della caldaia e della canna fumaria?
Ogni giovedì mattina è attivo lo Sportello impianti termici raggiungibile ai seguenti indirizzi:
impiantoinforma@provincia.tn.it telefono 0461/499685 Inoltre visitando il sito dell’Agenzia APRIE della Provincia Autonoma di Trento è possibile iscriversi alla nuova Newsletter impianti termici e visionare 11 brevi filmati sulle manutenzioni delle caldaie e delle canne fumarie, sui controlli agli impianti svolti dalla Provincia, sulla filiera del legno, sulla gestione forestale e altro ancora. E’ sufficiente digitare energia.provincia.tn.it e selezionare l’argomento Controllo impianti termici oppure visitare il sito vimeo.com e cercare la parola Bioenarea.
Per ulteriori informazioni: tel. 0461-499685 / email: impiantoinforma@provincia.tn.it
- 9. La manutenzione della caldaia di un appartamento è a carico del proprietario o dell' inquilino che vi abita in affitto.
Secondo il d.P.R. 412/1993, il responsabile dell’esercizio e della manutenzione dell’impianto termico è l’occupante dell’unità immobiliare a qualsiasi titolo: locatario, proprietario o comodatario. Quindi l'obbligo della manutenzione periodica dell'impianto termico è a carico dell'inquilino che occupa l’appartamento. Inoltre, secondo il DPR 74/2013 la frequenza della manutenzione deve rispettare quanto previsto dal costruttore del generatore nel libretto di uso e manutenzione. Generalmente quasi tutti i fabbricanti prescrivono manutenzioni con periodicità annuale.
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- 29. Possiedo una vecchia caldaia a gasolio. Ho chiamato il manutentore che si è rifiutato di eseguire la manutenzione perché l’impianto è troppo vecchio e in cattivo stato. Cosa devo fare?
Probabilmente il manutentore non ha eseguito la manutenzione poiché l’impianto non rispetta la normativa ed è pericoloso. Quindi si raccomanda di chiamare al più presto un idraulico e un termotecnico per valutare la conformità dell’impianto e ripristinare le condizioni di sicurezza a tutela delle persone che occupano l’edificio. Si ricorda che è sempre possibile inviare una segnalazione ad APRIE compilando l’apposito modulo scaricabile al seguente indirizzo:
www.energia.provincia.tn.it – Sezione impianti termici
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- 34. Avete una lista di ditte manutentrici accreditate da consigliare ai cittadini? Inoltre c’è una tariffario sia per il costo minimo e massimo di una manutenzione che per la prova dei fumi?
Per avere informazioni sulle ditte manutentrici che operano in Provincia di Trento è sempre possibile rivolgersi al produttore dell’apparecchio che si vuole manutentare oppure chiamare l’Associazione artigiani e piccole imprese. Il prezzo delle manutenzioni non è soggetto a tariffazione e il mercato non ha quindi vincoli di sorta. Tuttavia il prezzo di norma oscilla tra 80 e 120 euro. Quest’anno la compilazione del nuovo Libretto d’impianto per la climatizzazione può comportare un incremento di prezzo dell’ordine dei 10/15 euro. La prova dei fumi che ora viene più correttamente definita controllo di efficienza energetica, qualora prevista, deve obbligatoriamente essere eseguita alla fine delle operazioni di manutenzione.
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- 35. La ditta manutentrice per la caldaia può essere la stessa anche per il mio impianto di condizionamento estivo da 8 kW? Devo far effettuare il controllo di efficienza energetica sia per la caldaia (prova fumi) che per il condizionatore?
Se la ditta è abilitata e qualificata per operare anche su impianti di condizionamento estivo, allora può manutentare entrambi gli impianti. Il controllo di efficienza energetica va eseguito su caldaie di potenza superiore a 10kW e su impianti di condizionamento estivo di potenza superiore a 12kW. Pertanto se la potenza dell’impianto di climatizzazione estiva è di 8kW, la norma non prescrive di eseguire il controllo di efficienza energetica, ne di compilare il relativo rapporto di controllo. Invece per la caldaia, se la potenza è superiore a 10kW, ogni volta che viene effettuata la manutenzione deve essere eseguita anche la prova dei fumi e va compilato il relativo rapporto di controllo di efficienza energetica.
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- 36. Ho sentito dire che per le caldaie a gas la prova dei fumi va fatta ogni due anni, mentre le manutenzioni ogni 4 anni. E’ rispondente al vero?
Assolutamente no! La manutenzione va effettuata con la periodicità contenuta nel Libretto d’Uso e Manutenzione fornito a corredo dal fabbricante. Di solito i produttori di caldaie prescrivono di eseguire manutenzioni con cadenza annuale. E’ un costo notevole poiché si parla di 80-100 euro all’anno, ma è necessario per salvaguardare la propria sicurezza, per risparmiare energia e per preservare l’impianto. Una impianto ben manutentato rispetta le norme di sicurezza e consente di mantenere elevato il rendimento della caldaia. La prova dei fumi che ora viene più correttamente chiamata controllo di efficienza energetica va eseguita ogni volta che viene effettuata la manutenzione.
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- 40. L’ultima manutenzione della mia caldaia mi è sembrata alquanto frettolosa. Come posso verificare che il manutentore sia onesto e svolga le operazioni correttamente?
È sempre opportuno assistere alle operazioni di manutenzione del proprio impianto termico. Una manutenzione eseguita a regola d’arte dovrebbe durare almeno 40 minuti per gli impianti domestici. Se il manutentore impiega solamente un quarto d’ora e poi chiede 100 euro, sta insindacabilmente rubando i vostri soldi. Il manutentore che non esegue la manutenzione a regola d’arte e non compila e sottoscrive il rapporto di controllo di efficienza energetica è soggetto ad una sanzione da minimo 1000 a massimo 6000 euro.
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CANNE FUMARIE
- 12. Per un vecchio camino che è stato contro-tubato con condotto in PPE o acciaio è ancora necessaria la camera di raccolta e il portello d’ispezione?
Tutti i camini devono obbligatoriamente essere dotati di camera di raccolta di altezza pari ad almeno 50cm e di ispezione dotata di chiusura metallica con guarnizione, posta alla base del camino. Nel caso di camino pre-esistente ricondotto a semplice cavedio tramite installazione di un condotto fumi in PPE o in acciaio, asservito però ad una singola caldaia, la camera di raccolta e la relativa ispezione non sono necessarie. Tuttavia per le canne fumarie collettive ramificate (che servono quindi più piani) l'ispezione e la camera di raccolta alla base dal camino sono sempre obbligatorie indipendentemente dal tipo di caldaie allacciate, quindi anche per caldaie soffiate a condensazione.
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- 13. Ho un camino in pietrame realizzato diversi anni fa e voglio allacciare una caldaia a condensazione. Posso utilizzarlo?
Si è possibile utilizzare il vecchio camino in pietrame come cavedio per far passare all’interno un condotto intubato che solitamente per le caldaie a condensazione è in materiale plastico, ma potrebbe anche essere d’acciao. A questo punto il vecchio camino viene ricondotto ad un semplice cavedio che può essere utilizzato unicamente per il passaggio di condotti intubati e al massimo per convogliare l’aria comburente necessaria alla combustione della caldaia. Quindi è vietato far passare nel cavedio altre tubazioni tipo quelle del gas oppure cavi elettrici. Inoltre l’ingresso nel cavedio del canale da fumo della caldaia deve essere sigillato e a tenuta di fumo.
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- 14. Il mio camino allacciato ad una stufa a legna non ha alcuna isolazione nel tratto di passaggio attraverso il tetto dell’edificio. Il camino è sicuro? Rispetta la normativa?
Anche i camini di recente realizzazione solitamente hanno materiale isolante che protegge il passaggio a tetto del camino. Se il camino è un cosiddetto sistema camino ha anche un designazione di prodotto che identifica le caratteristiche e le prestazioni del camino stesso. La designazione di prodotto riporta anche la distanza da eventuale materiale combustibile, come ad esempio il passaggio attraverso solaio o tetti in legno. Il problema nasce quando il camino è allacciato ad apparecchi quali stufe, caminetti o cucine economiche. Infatti in caso di autoaccensione della fuliggine si superano i 1000 gradi centigradi con potenziali incendi da surriscaldamento della canna fumaria. Ogni camino realizzato dopo il 27 marzo 2008 necessita della dichiarazione di conformità.
Per ulteriori informazioni: tel. 0461-499685 / email: impiantoinforma@provincia.tn.it
- 15. Possiedo una stufa a legna che utilizzo regolarmente. Ogni quanto tempo va fatta la pulizia del camino?
La pulizia dei camini allacciati ad apparecchi a combustibile solido deve essere eseguita ogni 40 quintali di combustibile consumato e in ogni caso almeno una volta l’anno. La pulizia può essere eseguita anche dal privato cittadino, ma è vivamente consigliato di rivolgersi a personale qualificato che è in grado di eseguire una pulizia a regala d’arte e anche di accorgersi di eventuali problemi alla canna fumaria che al privato cittadino potrebbero sfuggire. La manutenzione va annotata sull’apposito registro delle manutenzioni così come previsto dalla Delibera di Giunta Provinciale n. 1524 del 20 luglio 2012.
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- 16. Possiedo una stufa a olle che utilizzo solo saltuariamente. Ogni quanto tempo devo fare la pulizia del camino? Posso farlo in autonomia?
La pulizia dei camini allacciati ad apparecchi a combustibile solido deve essere eseguita ogni 40 quintali di combustibile consumato e in ogni caso almeno una volta l’anno. La pulizia può essere eseguita anche dal privato cittadino, ma è vivamente consigliato di rivolgersi a personale qualificato che è in grado di eseguire una pulizia a regala d’arte e anche di accorgersi di eventuali problemi alla canna fumaria che al privato cittadino potrebbero sfuggire. Anche se l’apparecchio viene utilizzato poco, è necessario comunque eseguire il controllo della canna fumaria per verificare funzionalità e integrità dei vari componenti.
Per ulteriori informazioni: tel. 0461-499685 / email: impiantoinforma@provincia.tn.it
- 17. Ho visto qualche macchia nera sulla parete interna di casa mia e ogni tanto la sento molto calda. Proprio dietro la parete c’è un camino del mio vicino di casa. Come mi devo comportare?
Con tutta probabilità la macchia nera è dovuta ad infiltrazioni di umidità e di fuliggine all’interno dell’intonaco. Ciò è causato da una possibile rottura o fessurazione degli elementi che compongono il camino. Potrebbe anche darsi che il camino in realtà sia costituito da elementi in vibrocemento del tutto inidonei e fuori norma per convogliare direttamente i prodotti della combustione di apparecchi a combustibile solido. La situazione potrebbe essere pericolosa nel momento in cui ci fossero anche infiltrazioni di fumi all’interno degli ambienti. Il mio consiglio è di far presente il problema al vicino di casa e di far controllare il camino prima possibile da un tecnico qualificato.
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- 18. Ho appena comperato un appartamento di nuova realizzazione e mi sono accorto che il camino a cui è allacciata la stufa non presenta la placca fumi. Cosa devo fare?
Questo purtroppo è un problema comune a molti proprietari anche in edifici di recentissima realizzazione. La ditta edile che ha costruito il camino dopo il 27 marzo 2008 (entrata in vigore del D.M. 37/2008) deve rilasciare la dichiarazione di conformità del camino e applicare alla base dello stesso la cosiddetta placca camino o placca fumi che riporta la designazione di prodotto, ovvero le caratteristiche e le prestazioni del camino. Se la dichiarazione di conformità e la placca camino non sono presenti bisogna rivolgersi alla ditta costruttrice che è obbligata a produrre tali documenti. Se però il camino è gia stato asservito ad un impianto termico, allora la dichiarazione di conformità rilasciata dall’installatore alla fine dei lavori copre anche il camino in qualità di sistema di evacuazione dei prodotti della combustione asservito all’impianto termico.
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- 19. È vero che ogni camino deve avere la sua Dichiarazione di conformità rilasciata dal costruttore?
Ogni camino costruito dopo il 27 marzo 2008 deve essere dotato della Dichiarazione di Conformità rilasciata dal costruttore ai sensi del DM 37/2008. Inoltre, secondo la norma UNi1443 e UNi11278 deve essere dotato della cosiddetta placca del camino dove sono riportati i dati sulla designazione di prodotto (sostanzialmente la carta d’identità del camino con caratteristiche e prestazioni) e i dati relativi alla ditta che l’ha costruito.
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- 20. Nel mio condominio c’è un camino a cui sono allacciate 5 stufe a legna, una per ogni piano. L’installazione è corretta?
No nel modo più assoluto. L’installazione è totalmente fuori norma e anche molto pericolosa. La norma UNi10683 consente di allacciare uno e uno solo apparecchio a combustibile solido ad un singolo camino. Pertanto gli allacciamenti multipli anche su piani diversi non sono ammessi. Le stufe solitamente sono apparecchi a focolare aperto, cioè non sono stagni rispetto all’ambiente di installazione e quindi pescano l’aria necessaria per la combustione direttamente dal locale dove sono collocate. In alcune situazioni in cui i fumi sono freddi oppure c’è un intasamento anche parziale della canna fumaria, i fumi della stufa al piano inferiore possono fuoriuscire in ambiente attraverso la stufa posta al piano superiore, con conseguenze anche gravi per chi occupa la unità immobiliare.
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- 21. Ho comperato una stufa a pellet da un rivenditore della zona. Posso installarla in autonomia senza chiamare il mio idraulico?
Una stufa a pellet è assimilata ad un impianto termico quando la sua potenza supera i 5kW. Tutte le stufe a pellet in commercio superano i 5kW di potenza e sono quindi considerate impianti termici. Per installare impianti termici è necessario essere qualificati e abilitati presso le Camere di Commercio. Pertanto, solamente una ditta abilitata in possesso dei requisiti previsti dal D.M. 37/2008 e regolarmente iscritta all’albo delle ditte artigiane presso la Camera di Commercio può installare una stufa a pellet. Inoltre alla fine dei lavori la ditta installatrice deve rilasciare la dichiarazione di conformità. Non installate apparecchi in autonomia perché potrebbero verificarsi incidenti che in alcuni casi hanno portato anche a conseguenze molto gravi, ma rivolgetevi sempre al vostro installatore di fiducia e pretendete il rilascio della dichiarazione di conformità.
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- 22. In un appartamento sprovvisto di canna fumaria, è possibile installare una stufa a pellet, scaricando a parete?
Non è possibile installare una stufa a pellet e scaricare i prodotti della combustione a parete. E' necessario, utilizzare un camino o adeguarne uno allo scopo, o in alternativa far uscire all'esterno il canale da fumo e prolungarlo poi fin sopra il tetto dell'edificio. La norma che regolamenta i camini dei generatori a combustibili solido come stufe e caminetti è la UNi10683.
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- 30. La mia caldaia atmosferica è allacciata ad un camino sprovvisto della camera di raccolta e del relativo sportello d’ispezione. Lo devo mettere a norma?
La camera di raccolta e il relativo sportello a tenuta per l’ispezione sono previsti dalla norma UNi7129. Il manutentore deve segnalare le anomalie nel suo rapporto di controllo tecnico, tenendo presente che questo comporta la sola idoneità temporanea al funzionamento dell’impianto e che le anomalie devono essere eliminate prima possibile, secondo quanto previsto dalla norma UNi10738.
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- 31. Che differenza c’è tra camino, comignolo, canale da fumo e canna fumaria?
Facciamo un esempio concreto: una caldaia a gas atmosferica che scarica a tetto:
- il camino è costituito da elementi posti uno sopra l’altro (solitamente nella muratura dell’edificio) che partono dall’appartamento e raggiungono il tetto;
- il comignolo è la parte di camino dislocata sul tetto dell’edificio;
- il canale da fumo è il condotto che parte dalla caldaia e si allaccia al camino;
- la canna fumaria è in generale tutto il sistema di evacuazione dei prodotti della combustione;
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- 33. Ho comperato una stufa a pellet da mettere in soggiorno in aggiunta all’attuale caldaia a metano. La mia abitazione è in centro storico e non mi permettono di fare lavori di demolizione e di realizzare un nuovo camino. Posso scaricare a parete?
Tutti gli apparecchi a combustibile solido devono scaricare sul tetto dell’edificio. Sono previste deroghe per gli apparecchi a gas ma non sono previste deroghe di alcun tipo per gli apparecchi a combustibile solido. Se l’abitazione è sotto tutela del paesaggio e quindi non è possibile realizzare un nuovo camino, allora la stufa deve essere allacciata ad un camino esistente, assicurandosi che sia idoneo o adeguabile allo scopo, oppure la stufa non potrà essere utilizzata.
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- 37. La canna fumaria della mia fornella a legna a volte rimanda indietro del fumo. Quali accorgimenti ci sono per migliorare il tiraggio? Potrebbe essere opportuno chiamare uno spazzacamino?
Beh se vi è ritorno di fumi in ambiente, le cause possono essere molteplici: dallo scarso tiraggio del camino, alle condizioni meteorologiche, all’assenza di fori di ventilazione, oppure ad altri apparecchi che mandano in depressione il locale. L’installazione è pericolosa e va senz’altro fatta verificare quanto prima da un professionista abilitato che dovrà controllare l’efficienza del camino, compreso il comignolo e la regolare adduzione di aria dall’esterno. In Trentino si verificano alcuni casi all’anno di intossicazione da monossido di carbonio dovute al malfunzionamento di canne fumarie allacciate ad apparecchi a fiamma. Pertanto si raccomanda di prestare la massima attenzione e a tal proposito segnalo che sul sito dell’Agenzia APRIE è possibile scaricare una brochure informativa di recentissima realizzazione proprio sulle canne fumarie, oppure ritirarla direttamente presso gli uffici.
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- 38. Per essere a posto con la mia polizza assicurativa contro l’incendio che norme deve rispettare il mio camino? La pulizia deve essere fatta da un professionista?
Il mio consiglio è quello di verificare sempre attentamente le clausole contrattuali, magari anche chiamando l’Assicuratore per chiedere spiegazioni. Le norme sui camini sono molteplici e anche abbastanza complesse. I camini realizzati dopo il 2008 devono essere dotati della dichiarazione di conformità redatta a cura del costruttore del camino e della cosiddetta placca camino che ne indica caratteristiche e prestazioni. Nel caso in cui tali documenti non siano stati predisposti dal costruttore, allora l’installatore, nella sua dichiarazione di conformità dell’impianto, risponde anche per la conformità del camino a cui ha allacciato il generatore termico. Molto importante, quindi, è che l’utente pretenda sempre dall’installatore il rilascio della dichiarazione di conformità alla fine dei lavori.
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- 47. Il mio l’inquilino ha un apparecchio che scarica a parete e ogni tanto il fumo entra nel mio appartamento in modo fastidioso. Come posso agire per accertarmi che la situazione del mio vicino sia a norma?
Se l’apparecchio è a combustibile solido (legna, pellet, o altro) è sicuramente fuori norma. Se l’apparecchio è invece a gas la conformità alle norme dipende dal tipo di apparecchio e dalla distanze dello scarico da elementi sensibili come porte, finestre, abbaini, balconi, angoli dell’edificio, ecc, previste dalla norma UNi7129. Per accertarsi della conformità è possibile rivolgersi ad un professionista termotecnico, oppure inviare una segnalazione ad APRIE, tramite il modulo scaricabile sul sito dell’Agenzia, nella sezione Controllo impianti termici.
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- 50. Quali caratteristiche deve avere una canna fumaria per avere un buon tiraggio?
Un buon camino deve essere dimensionato e realizzato in funzione della tipologia di apparecchio che poi viene ad esso allacciato. Diversi fattori influenzano il tiraggio: dimensioni, altezza, coibentazione, temperatura esterna, temperatura dei fumi, afflusso di aria, altezza del comignolo, ecc. Diciamo che il tiraggio minimo non dovrebbe mai scendere sotto i 3Pa, ma solitamente un buon tiraggio è contraddistinto da valori superiori. Però il camino non deve nemmeno tirare troppo, perché l’eccessivo tiraggio del camino influenza in maniera negativa la bontà della combustione, specialmente in apparecchi a combustibile solido. Ecco perché il camino va sempre progettato e studiato utilizzando gli strumenti forniti dalle norme.
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IMPIANTI MALFUNZIONANTI
- 24. Un termosifone di casa mia ogni tanto fa qualche strano rumore. Cosa devo fare?
È possibile che dopo un lungo periodo di inattività l’impianto di riscaldamento debba essere sfiatato. Sulla parte alta del radiatore è montata solitamente l’apposite valvola di sfiato per rimuovere l’aria dall’impianto. Pertanto si deve aprire la valvola e tenerla aperte finche non esce tutta l’aria e comincia a uscire acqua. L’operazione va effettuata su tutti i radiatori. Si deve controllare anche la pressione dell’impianto (manometro) che non dovrebbe mai scendere sotto 1 bar. Se il problema persiste allora l’impianto va fatto controllare da un manutentore qualificato.
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- 26. Abito in condominio con impianto centralizzato e ho sempre freddo, infatti a stento raggiungo i 18gradi. Ho fatto presente il problema all’amministratore che però non ha fatto nulla. Cosa devo fare?
Probabilmente l’impianto è sbilanciato. Vale a dire che vi sono dei circuiti più favoriti e altri che non ricevono sufficiente energia. Tuttavia è un diritto di tutti i condomini poter raggiungere la temperatura di 20 gradi nel proprio appartamento. Se questo non avviene l’amministratore deve porre rimedio a tale situazione. Una delle soluzioni più economiche ed efficaci è quella di installare su ogni corpo scaldante la cosiddetta valvole termostatica che permette di regolare la temperatura di ogni singolo ambiente e di costituire anche un basilare bilanciamento dell’impianto di distribuzione del calore. Infatti, anche se la valvola termostatica non è una vera e propria valvola di bilanciamento consente tuttavia di distribuire il calore anche verso i corpi scaldanti più sfavoriti che altrimenti potrebbero non erogare il calore necessario per raggiungere la temperatura desiderata.
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IMPIANTI DA SOSTITUIRE O MIGLIORARE
IMPIANTI FUORI NORMA
- 28. La mia caldaia a gas è installata all’interno di un mobile nella cucina. L’installazione è in regola?
La norma UNi7129 stabilisce che la caldaia può essere installata in apposito vano tecnico ubicato all’interno o all’esterno dell’edificio. Il mobile chiuso facente parte dell’arredamento di casa si configura come un vano tecnico, quando ospita un generatore termico al suo interno. Il mobile, quindi, deve essere dotato di almeno un’apertura permanente di aerazione rivolta verso l’esterno dell’edificio, o in alternativa di un condotto di aerazione. Pertanto, le soluzioni sono le seguenti: aerare il mobile con un condotto sfociante direttamente all’esterno oppure eliminare il cielo del mobile in modo che quest’ultimo non possa più essere considerato come un vano tecnico e l’eventuale fuga di gas non possa ristagnare all’interno.
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- 44. Da poco ho installato una caldaia a pellet in aggiunta alla caldaia a gas GPL, cosa posso fare per sapere se sono a norma o in sicurezza antincendio?
Beh innanzitutto ricordo che se il locale di installazione delle due caldaie è il medesimo, se la somma della potenza degli apparecchi supera i 35kW, il locale è una Centrale Termica e quindi si deve sottostare ad una serie di imposizioni previste dalla normativa antincendio. Inoltre la caldaia a pellet deve essere allacciata ad un camino singolo che non può essere condiviso con la caldaia a GPL. Per avere la certezza di rispettare le norme è possibile contattare un professionista termotecnico oppure inviare una segnalazione ad APRIE di richiesta sopralluogo. Il modulo è scaricabile sul sito dell’Agenzia.
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CONVENIENZA COMBUSTIBILI E RISPARMIO ENERGETICO
- 42. Ho comperato una casa in montagna in una zona non servita dal metano. Mi consigliate di installare una caldaia a GPL o a biomassa oppure una pompa di calore?
Le pompe di calore (aria-acqua le più comuni) hanno rendimenti molto variabili a seconda della zona climatica in cui vengono installate. In alta quota dove fa più freddo rispetto al fondovalle potrebbero avere rendimenti scadenti. La caldaia a biomassa rappresenta una soluzione conveniente dal punto di vista del costo combustibile, ma ha dei costi iniziali più elevati rispetto al GPL: una caldaia a legna potrebbe costare 7-8000 euro mentre una a GPL mediamente intorno ai 2-3000 euro. Poi però a parità di energia i costi del GPL sono molto superiori rispetto al pellet o alla legna. Pertanto se è una casa residenziale, allora direi senz’altro caldaia a biomassa, mentre se si tratta di una casa vacanze propendere per un semplice impianto a GPL.
Per ulteriori informazioni: tel. 0461-499685 / email: impiantoinforma@provincia.tn.it
- 43. Abito in collina sopra Trento, il sistema pompa di calore con fotovoltaico è davvero conveniente come un rappresentante mi ha assicurato? Risparmio davvero sui costi del gas?
La zona intorno a Trento è una zona che si presta ad installazioni di pompe di calore e pannelli fotovoltaici. Infatti in zone più temperate rispetto a quelle prettamente montane le pompe di calore conseguono di norma buoni rendimenti. Quindi si risparmia denaro rispetto al classico impianto a metano. Tuttavia, non bisogna dimenticare i costi d’investimento iniziali che possono essere consistenti nel caso si scelga la pompa di calore abbinata ai pannelli fotovoltaici. La normativa provinciale impone ad oggi di costruire edifici almeno in classe energetica B, vale a dire con un consumo annuo non oltre 60kWh/mq. Pertanto un’abitazione di 100mq dovrebbe consumare circa 500 euro di gas metano (al prezzo attuale). È evidente che con questi consumi ridotti la scelta della pompa di calore ha tempi di ritorno dell’investimento molto lunghi, rispetto alla scelta dell’impianto a metano.
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- 49. Devo decidere per motivi economici tra la sostituzione degli infissi o il cappotto termico. Ai fini del risparmio energetico che cosa è meglio fare?
Beh la prima cosa da fare è assicurarsi di avere un adeguato sistema di termoregolazione in ambiente, vale a dire quanto meno le valvole termostatiche su ogni corpo scaldante. Gia questo intervento a bassissimo consente una regolazione puntuale per singolo ambiente della temperatura con vantaggi notevoli in termini di confort e risparmio energetico. Secondariamente la sostituzione del generatore con una caldaia a condensazione, nel caso la caldaia esistente sia particolarmente vetusta, può portare ulteriore beneficio. Dopodiché se ancora ci sono risorse per effettuare altri interventi, bisogna valutare lo stato dei serramenti; se sono ancora buoni e offrono buona tenuta all’aria, solitamente non vale la pena sostituirli ma è più conveniente realizzare il cappotto termico perché si va a incidere su di una superficie molto maggiore rispetto a quella dei serramenti.
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CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE
- 48. I contabilizzatori di calore sono obbligatori nei condomini?
No, non sono ancora obbligatori. Lo diventeranno a partire dal 01 gennaio 2017 secondo quanto previsto dal D.Lgs 102/2014. Pertanto tutti i Condomìni entro la fine del 2016 dovranno essere dotati di contabilizzatori di calore individuali per misurare l'effettivo consumo di calore o di raffreddamento o di acqua calda sanitaria per ciascuna unità immobiliare.
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