Riqualificazione edilizia in Italia: spazio per 40 miliardi di investimenti in 6 anni?

L’edilizia italiana è chiamata a una radicale trasformazione per abbattere sensibilmente i consumi energetici. Un rinnovamento profondo, che dovrà puntare a interi palazzi e quartieri.

Adesso bisogna pensare più in grande, all’edilizia condominiale dove la riqualificazione “spinta” può assicurare un taglio più netto e consistente dei consumi, fino al 60-90% nei casi di migliore applicazione delle tecnologie più efficienti. Secondo Roberto Pagani del Politecnico di Torino, il concetto giusto è “smart retrofit”, perché è impossibile annullare e ricostruire interi quartieri di sana pianta. Meglio concentrarsi su misure intelligenti e non pionieristiche, sfruttando le tecnologie esistenti e collaudate, in un’ottica integrata: energia elettrica e termica da fonti rinnovabili, isolamento di pareti e infissi, impianti a elevate prestazioni come caldaie a condensazione, illuminazione a Led, dispositivi di monitoraggio.


L’obiettivo, ha spiegato Silvestrini, è finanziare la riqualificazione senza possedere un cospicuo capitale di partenza. L’elevato investimento iniziale, infatti, è una barriera spesso insormontabile per un condominio o una pubblica amministrazione. La proposta di Green Building Council e Legambiente in campo residenziale è favorire il ruolo delle società di servizi energetici (ESCo), per gli interventi costosi e complessi che riguardano più alloggi. Occorre pertanto rimodulare i Titoli di efficienza energetica, con nuove schede basate sui parametri della certificazione energetica prima e dopo i lavori e un obiettivo minimo di dimezzare i consumi, convalidato da un balzo di classe, per esempio, dalla G alla B. Sarebbe l’Esco a finanziare per intero il retrofit condominiale, ripagandosi negli anni successivi grazie alla quota-risparmio sulle bollette.

fonte: QualEnergia