Contabilizzazione del calore - calcolo fabbisogno energetico

Il d.Lgs. 141/2016 ha recentemente modificato il d.Lgs. 102/2014 introducendo una modifica importante per l'applicazione dei criteri di ripartizione delle spese di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria. La modifica introdotta così recita:

...laddove siano comprovate, tramite apposita relazione tecnica asseverata, differenze di fabbisogno termico per metro quadro tra le unità immobiliari costituenti il condominio o l'edificio polifunzionale superiori al 50 per cento, è possibile suddividere l'importo complessivo tra gli utenti finali attribuendo una quota di almeno il 70 per cento agli effettivi prelievi volontari di energia termica.

Il fabbisogno termico citato nel decreto è il fabbisogno ideale di energia termica utile della singola unità immobiliare per riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria, secondo le definizioni contenute nella norma UNi/TS 11300 parte 1 e 2.

Alla luce del documento “Chiarimenti in materia di termoregolazione e contabilizzazione del calore” riguardante l’applicazione del comma 5 dell’art.9 del D.Lgs. 102/2014 e pubblicato dal Ministero dello Sviluppo Economico a giugno 2017, si precisa che la procedura suggerita per la verifica del calcolo delle differenze di fabbisogno delle singole unità immobiliari è di tipo iterativo e consiste nelle seguenti operazioni:

  1. Calcolo del fabbisogno ideale di energia termica utile di due unità immobiliari (si consiglia di iniziare il calcolo dalle due unità che per esposizione e posizione potrebbero avere evidenti differenze di fabbisogni ideali);
  2. Confronto dei fabbisogni per metro quadro tra le due unità immobiliari suddette e determinazione della relativa differenza. La formula da utilizzarsi è la seguente: (Fabbisogno termico massimo – Fabbisogno termico minimo) / Fabbisogno termico massimo
  3. Se la differenza suddetta è inferiore al 50%, allora si procederà a valutare il fabbisogno ideale di energia termica utile di altre unità immobiliari al fine di verificare se questa superi il 50 per cento. 

Se la differenza è superiore al 50%, allora è opportuno procedere come segue:

  1. il termotecnico che ha redatto i conteggi presenta i risultati dei calcoli dei fabbisogni in assemblea condominiale;
  2. il termotecnico illustra all'assemblea almeno 2 differenti sistemi di ripartizione delle spese, il primo utilizzando appieno le disposizioni contenute nella norma UNi10200 e il secondo utilizzando il criterio di ripartizione alternativo prospettato dal decreto (almeno il 70% della spesa ripartita secondo i prelievi volontari e massimo 30% in base a: millesimi di riscaldamento, oppure millesimi di proprietà,oppure a metri quadri di superficie riscaldata oppure altro sistema ancora);
  3. l'assemblea decide se utilizzare ugualmente la norma UNi10200 per la ripartizione delle spese, oppure il criterio alternativo previsto dal decreto e in quest'ultimo caso deve decidere anche la percentuale delle spese da suddividere in base ai prelievi volontari (70% minimo o altro valore superiore).