Energy manager: ecco le nuove modalità di nomina

Sono state aggiornate le modalità di nomina degli "energy manager", i responsabili per la conservazione e l’uso razionale dell’energia.

Maggiore chiarezza sui soggetti obbligati alla nomina, sulla metodologia di valutazione dei consumi energetici e sul profilo professionale degli energy manager: queste alcune delle novità introdotte dalla circolare del 18 dicembre 2014.

A partire dall’anno 2015 la Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia (FIRE), che cura la raccolta e la gestione delle nomine dell’energy manager nell’ambito della Convenzione con questo Ministero, provvederà inoltre ad informatizzare la procedura per la gestione delle nomine.

fonte: MISE

vedi anche: FIRE - Energy manager

 

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Commenti

L'Ente Pubblico dia il buon esempio!

Le normative che regolano l'energy management per aziende pubbliche e private si susseguono, si aggiornano, si moltiplicano... sia a livello nazionale (anche per recepire obblighi imposti a livello europeo) che provinciale (es: legge 20/2012 - art. 9).

Come spesso succede in Italia, però, l'applicazione delle norme è ben altra cosa: lo stesso Ente Pubblico risulta inadempiente per quanto riguarda gli obblighi sull'Energy Management per le proprie strutture >1000 tep.

A quando un una verifica/censimento su tutto il Patrimonio Provinciale (PAT o Patrimonio del Trentino) soggetto agli obblighi della L. 10/91? Con il Decreto Legislativo 102, uscito lo scorso 19 luglio viene imposto, inoltre, l'obbligo di effettuare audit energetici completi entro l'anno, e successivamente ogni 4 anni. In alternativa, offre la possibilità (molto più interessante) di dotare l'azienda di un Sistema di Gestione dell'Energia o Ambientale certificato.

Un percorso che portasse le strutture di proprietà PAT alla certificazione di un proprio sistema di gestione dell'energia (SGE) a fronte della ISO 50001 porterebbe a sicuri risparmi energetici solamente introducendo inizialmente buone pratiche e proceduralizzandole, senza per forza investire da subito in interventi di riqualificazione. 

Sarebbe anche un'occasione per valorizzare il personale tecnico dotato di competenze affini a tale tematica ed incrementare il dialogo fra la Dirigenza ed i funzionari incaricati.

L'autoreferenzialità di una Provincia che si vanta essere all'avanguardia nazionale nel risparmio energetico dovrà prima o poi essere suffragata anche da fatti! La "spendig review" non può essere una scusa per non agire anche quando gli interventi potrebbero essere solamente comportamentali/gestionali e non per forza architettonici o impiantistici!