Trentino Alto Adige, regina italiana della Green Economy

E’ il Trentino Alto Adige la regione più “verde” d’Italia. Lo rivela il nuovo rapporto di Fondazione Impresa che mette a fuoco i progressi regionali (e non) sul fronte Green economy 2014. Il punteggio ottenuto nell’indice 2014 (0,685) stabilisce una vera e propria leadership, specie se si confronta con gli immediati inseguitori: Marche e Valle d’Aosta (rispettivamente al 2° e 3° posto) ottengono punteggi inferiori a 0,3 ovvero un risultato nemmeno pari alla metà di quanto fatto registrare dal Trentino Alto Adige.

Il TAA domina la classifica grazie ad un rendimento efficiente nella maggioranza degli indicatori green. Si pensi che in più di un terzo degli indicatori (8 su 21) il Trentino Alto Adige si posiziona sempre nelle prime tre posizioni e solamente in 4 indicatori su 21 scende sotto metà classifica (11° posto o peggiore).


Il Trentino Alto Adige è leader assoluto nelle detrazioni fiscali del 55% per gli interventi di riqualificazioni energetica (51,5 ogni 1.000 abitanti, più del doppio della media italiana che si “ferma” a 24,1) e per qualità ambientale dei prodotti (56,1 licenze ecolabel ogni 100 mila imprese vs il 6,0 del caso Italia).


Eccellente anche il ridotto volume di emissioni climalteranti prodotte (2° posto nella carbon intensity) pari a 180,1 grammi di CO2 per € di valore aggiunto (tenendo conto degli assorbimenti), circa la metà di quanto fatto registrare dall’Italia (317,1) e la quota di energie rinnovabili nella produzione di energia elettrica (2° posto con il 92,0%) anche se il risultato è determinato dall’alta disponibilità di risorse idriche. Come già accennato il Trentino Alto Adige rimane posizionato bene anche rispetto agli altri indicatori tant’è che le maggiori criticità sono “confinate” sostanzialmente a due indicatori: il volume delle merci su strada in entrata e in uscita che pone il Trentino A.A. al penultimo posto (19° con 35,4 tonnellate per abitante) e il 16° posto nella copertura dei consumi elettrici con fonti rinnovabili diverse dall’idroelettrico che lo “espone” quindi ad un elevato grado di dipendenza da questa fonte.

fonte: GreenEconomy, FondazioneImpresa