L'agenda energetica mondiale: osservazioni dal World Energy Council
Nel 2010 è diventato un luogo comune affermare che negli ultimi dieci anni il mondo è cambiato fondamentalmente. Eppure gli eventi del 2011 saranno menzionati nei libri di storia dei nostri nipoti ed avranno effetti profondi sull'industria energetica globale. Gli sviluppi in Medio Oriente e Nord Africa (MENA - Middle East and North Africa) e la tragedia alla centrale nucleare di Fukushima sono un intoppo alla soluzione delle sfide globali in campo energetico.
Il previsto raddoppio o addirittura il triplicarsi della domanda mondiale di energia entro il 2050, la necessità di ridurre del 50 per cento i gas serra globali nello stesso periodo (obiettivo che richiede un taglio dell'80 per cento nei paesi dell'OCSE), 1,4 miliardi di persone che sono ancora senza energia e la necessità di migliorare le strutture di controllo per la gestione dei rischi globali dovuti ad incidenti di larga scala richiedono un significativo sforzo di trasformazione a livello mondiale.
Nel 2011, l'insieme delle incertezze critiche è dominato dall'incertezza nell'evoluzione del quadro di riferimento climatico, dall'instabilità politica in Medio Oriente/Nord Africa e dall'incertezza sulla rinascita del nucleare dopo Fukushima. Rispetto al 2009 i rischi macroeconomici in relazione alla crisi finanziaria/economica hanno perso la loro posizione dominante come preoccupazione chiave per il settore energetico; tuttavia, come nel 2010, la crisi è ancora incombente e restano critici problemi quali la volatilità del prezzo dell'energia, i prezzi delle materie prime e l'accesso al mercato del capitale.
Il settore energetico mostra significative specificità nazionali, che hanno però un impatto globale. Questioni come l'incertezza valuaria possono assurgere ad un ruolo di primo piano in seguito agli effetti della crisi economica.
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Come leggere le mappe di emissione.
Incertezze critiche - Problemi con elevata incertezza e di alto impatto (nel quadrante nord-est): sono quelli che maggiormente beneficeranno dal dialogo dei responsabili delle politiche energetiche e dall'analisi degli scenari di sviluppo.
Necessità di azione - Questioni di impatto elevato e bassa incertezza (quadrante sud-orientale) per le quali un intervento immediato trova facile consenso.
Segnali deboli - problematiche a basso impatto e di bassa incertezza (in basso a sinistra) percepite come secondarie ma che potrebbero anche corrispondere a problemi e situazioni non ben compresi.
L'urgenza di un problema è proporzionale alla dimensione della sua bolla. Infine, le quattro diverse categorie (rischi macroeconomici, geopolitica, ambiente finanziario e pianificazione energetica) sono rappresentate in quattro colori diversi. Le frecce gialle illustrano l'evoluzione delle questioni specifiche (e dei loro raggruppamenti) negli ultimi tre anni.
L'assenza di un quadro operativo e normativo globale sul clima dopo il 2012 e la mancanza di progressi verso un accordo significativo tra i grandi blocchi hanno mantenuto questo tema una incertezza critica
dominante per il settore.
La "primavera politica" in Medio Oriente /Nord Africa con il suo impatto sull'offerta di petrolio libico ha colpito i mercati dell'energia a livello globale, ha aggiunto la volatilità e innescato il terzo rilascio di riserve dell'IEA (International Energy Agency) in 30 anni di storia (il primo fu in concomitanza con l'invasione del Kuwait da parte dell'Iraq nel 1990/91, il secondo è invece associato all'uragano Katrina nel 2005). L'evento di Fukushima ha promosso il rinascimento nucleare dal livello consenso a quello incertezza critica. Nel loro insieme, i due eventi della fuoriuscita di petrolio Macondo (anche nota come DeepWater Horizon, Golfo del Messico o BP oil spill) e Fukushima hanno messo gli incidenti su larga scala in cima all'agenda dei responsabili del settore dell'energia.
L'indagine iniziale di WEC sugli impatti delle strategie nucleari a breve termine dell'incidente di Fukushima indica che le principali nazioni nucleari (con l'esclusione del Giappone) non intendono cambiare la loro prospettiva nucleare. Russia, Cina, e Corea, che rappresentano i due terzi dei 61 progetti in corso, non hanno cambiato la loro ambizioni nucleari. Fra i paesi meno dipendenti dall'atomo che hanno cambiato il loro atteggiamento nei confronti dei nucleare figurano Germania, Svizzera, Italia e Giappone. Resta da vedere come l'aumento dei costi per la sicurezza inciderà sulla competitività della tecnologia e se la parte obsolescente del parco nucleare può essere sostituita nel contesto attuale. L'indagine WEC indica nel naturale gas il sostituto più probabile per le centrali nucleari possibili, seguito dal carbone, quindi dalle energie rinnovabili.
Sul fronte dei problemi che richiedono azioni necessarie, le energie rinnovabili e l'efficienza energetica restano problemi dominanti, con un aumento del loro impatto percepito. Dobbiamo tuttavia osservare che l'incertezza riguardante questi temi è leggermente aumentata rispetto al 2010. Per l'efficienza energetica, questo può essere spiegato dalla crescente coscienza che il progresso non si può ottenere semplicemente con investimenti di capitale, ma dipende ugualmente dall'investimento in istruzione e dalla realizzazione di quadri istituzionali per la promozione di comportamenti e soluzioni adeguati.
Le attuali prospettive economiche continuano a mantenere gli investitori prudenti sulle energie rinnovabili. Il salto dell'anno scorso del quartetto di smart grid, stoccaggio, veicoli elettrici e città sostenibili si riconferma nel 2011: questi problemi hanno stabilizzato il loro ruolo nell'agenda energetica mondiale.
In generale sembra che gli elementi che negli anni precedenti erano stati visti come una parte sostanziale della soluzione (efficienza energetica, energie rinnovabili, nucleare) sono tutti gravati da maggiori incertezze. I rischi associati a questi temi (dagli incidenti fisici ai rischi normativo/finanziari) sono aumentati e sono divenuti una preoccupazione crescente. Ciò indica che la gestione dei rischi associati sarà una parte importante del futuro programma.
La cattura e il sequestro del carbonio (CCS, Carbon Capture and Storage) sono stati tra le più alte incertezze degli ultimi due anni: in assenza di un quadro operativo/normativo per il clima non ci saranno meccanismi di finanziamento efficaci ed incentivi per sviluppare questa tecnologia oltre lo stadio pilota. Nel 2011 si assiste ad una diminuzione sia dell'impatto percepito che dell'incertezza. Un'interpretazione plausibile è che i responsabili delle politiche energetiche non credono nella applicabilità su vasta scala di questa tecnologia, almeno entro l'orizzonte temporale d'interesse - posizione da non lasciare incontrastata vista la rapida crescita nei consumi mondiali di carbone.
Un problema in rapida crescita è associato al binomio energia-acqua. La posizione delle fonti non convezionali resta invariata, segnata da una perdurante incertezza. L'idrogeno come vettore di energia verde su scala significativa non riscuote grande fiducia.
tradotto dall'originale World Energy Issues Monitor 2012 del WEC
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