Recentemente la rivista Nature ha pubblicato una nota in cui alcuni ricercatori dell'Università del Texas attaccavano, come troppo ottimistiche, le stime sulla futura produzione americana al 2040 di shale gas (e petrolio) fornite dall'EIA (Energy Information Administration). L'amministratore delegato di EIA, Howard Gruenspecht, ha ritenuto bene scrivere una lettera a Nature affermando (paradossalmente) che: